Alzarsi in piedi e iniziare pian piano a camminare è la conquista più bella e travolgente che un bambino possa fare. Ed è una conquista che non arriva subito ma solo dopo molti tentativi andati a vuoto, fatti di equilibri precari e mani dei genitori che aiutano. Gattonare è un’esperienza importante, che serve al piccolo per prendere consapevolezza del mondo che lo circonda. Quando iniziano a gattonare i bambini? La gran parte di loro impara tra i 7 e gli 11 mesi: ciascuno ha ovviamente un suo ritmo con il quale non è possibile interferire.
I piedi dei bambini piccoli devono essere protetti al meglio nella delicata fase in cui iniziano a muovere i primi passi, ecco perché sarà importante far loro indossare delle calze antiscivolo neonati. Il livello di benessere dovrà infatti raggiungere nel complesso vette molto alte: il genitore, non potendo ancora comunicare al meglio con il figlio, dovrà imparare a capire ciò che gli piace o non piace. Proteggere i piedi dei bambini piccoli non vuol dire per forza coprirli il più possibile, mantenendoli al riparo dal contatto con l’aria. Quello che è importante è fare in modo che il loro stato sia funzionale allo sviluppo del piccolo. E’ sempre una buona cosa lasciare il bambino con i piedi nudi, ma cosa fare quando sta a contatto con il pavimento di casa oppure durante la notte e comunque nei mesi più freddi dell’anno? E’ importante che indossi delle calze primi passi: ne esistono modelli di molti tipi diversi adatti a interpretare le necessità e le stagioni dell’anno. E’ importante infatti che il bambino non soffra le basse temperature e al tempo stesso sia libero di muoversi.
Calze antiscivolo per quando i bambini iniziano a gattonare
Soprattutto nei primi mesi di vita di un bambino, mani e piedi sono più freddi rispetto al resto del corpo: è una cosa normale, visto che la circolazione periferica ancora non si è sviluppata del tutto. Un motivo in più per proteggere i piedi con calze adatte ai primi passi. Non è necessario che siano troppo pesanti, in genere saranno realizzate in tessuti morbidi e lisci oltre che traspiranti. Insomma, le calze antiscivolo primi passi rappresentano la soluzione ideale per mantenere sempre al caldo i piedi dei piccoli senza che la loro libertà di movimento (e ovviamente la sensibilità) risulti in qualche modo limitata. Vediamo allora quali sono i vantaggi di lasciare la calza antiscivolo indosso quando i bambini iniziano a gattonare.
L’esperienza del contatto con il suolo, l’esplorazione e la nanna
Per prima cosa sarà corretto precisare come, a parte i casi in cui come accennato faccia un caldo eccessivo, far indossare calze sottili e traspiranti ai figli piccoli consenta loro di poter fare affidamento sulla massima sensibilità (che ai piedi è anche più alta di quella delle mani). L’esperienza di contatto con il suolo è infatti cruciale e decisiva per aiutarlo nello sviluppo e nella messa a fuoco dei movimenti. E’ sempre sbagliato ostacolare l’esplorazione, perché sviluppa l’intelligenza: grazie alle calze primi passi può essere sempre garantita. Stiamo facendo riferimento a una fase della vita nella quale si forma la pianta del piede: far indossare troppo a lungo le scarpine finirebbe per creare una difficoltà allo sviluppo dei muscoli di questa parte del corpo (no agli spazi limitati, insomma). Si potrà anche evitare che per il piccolo vi siano problemi legati alla sudorazione, che porta con sé la conseguenza spiacevole del prurito o la formazione di funghi oltre agli sgradevoli odori. Per assicurare la protezione dei piedi del neonato dal freddo la cosa migliore sarà quindi optare per una calza morbida che non stringerà e al tempo stesso scalderà i piedini.
Durante la notte si apre un altro capitolo: è bene che il neonato dorma con i calzini oppure scalzo? E’ sempre bene che li indossi, visto che stiamo parlando di indumenti in grado di favorire oltre al benessere il corretto riposo e il sonno del piccolo. Gli danno stabilità e calore ma bisogna andare anche oltre il comfort. Quando i piedi sono al caldo, i vasi sanguigni si dilatano e l’impulso che arriva al cervello è simile a quello che il buio manda agli occhi: è il momento di andare a fare la nanna.